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Rieducazione comportamentale

Rieducazione comportamentale secondo una visione olistica

Quando ci presentano un cavallo con un problema comportamentale non dobbiamo concentrarci solo sul problema stesso. Troppe volte si ha la pretesa di risolvere tutto in una semplice ora di lavoro in campo, dobbiamo invece iniziare a capire che problemi come riottosità nel lavoro, disagi fisici, forti eccitazione, fughe o sgroppate e tutti gli altri possibili comportamenti che creano incomprensioni da terra e a sella spesso sono solo il manifestarsi di un disagio del nostro animale, disagio che troppo spesso non sappiamo comprendere.
La manifestazione del problema comportamentale è l’ultimo stadio di una serie di segnali che il cavallo prova a dare ma che non abbiamo ascoltato o saputo legger, ci possono aspetti gestionali, probabilmente errati, da prendere in esame.
Al Dream Ranch proponiamo una visione olistica del problema che ci viene presentato, cercando di risolverne la causa che ne è alla base e non solo mettendo una toppa sul problema.

Prima di focalizzarci sul problema comportamentale, cerchiamo di analizzare tutti gli aspetti della vita e le esigenze o disagi di quel cavallo; per fare questo ci avvaliamo delle nostre conoscenze di etologia applicata e non solo, avendo nel tempo appreso conoscenze su varie tematiche inerenti il benessere del cavallo e varie tecniche di lavoro, traendo il meglio da ognuno e senza focalizzarsi su un unico metodo in maniera dogmatica, proprio perché ogni cavallo è un mondo a se e per ognuno vogliamo trovare la giusta chiave di lettura.

La componente essenziale della risoluzione di un problema comportamentale è per noi la collaborazione con il proprietario dell’animale, al quale chiediamo di fornirci tutti i dettagli possibili sulla gestione del proprio cavallo; a volte anche piccole sfumature che ad un proprietario sembrano insignificanti, possono diventare elementi preziosi per trovare la causa del malessere di quell’animale. Molto spesso infatti modificando piccole cose nella gestione o nell’attrezzatura, nel modo di montare o nell’atteggiamento del proprietario o del groom che segue il cavallo, ad esempio, possono portare già di per sé alla risoluzione della problematica che ci è stata presentata. Insieme a professionisti la prima fase consiste nel  miglioramento della salute e del benessere fisico del cavallo (controllo dei denti, piano alimentare corretto nei tempi di somministrazione e nella qualità dell’alimento somministrato, prevenzione parassitaria, fitoterapia e omeopatia ove servisse, chiropratica ed agopuntura, controllo accurato della salute del piede) e nel miglioramento dello stato emotivo del cavallo (corretta gestione, spazi adeguati di stazionamento, socialità con i propri simili, possibilità di movimento e di espressione delle proprie esigenze di specie).
Solo dopo aver garantito al cavallo una qualità di vita domestica soddisfacente e una salute complessiva che gli permetta di non avere disagi fisici (disagi che diventano poi comportamentali, visto che l’animale può solo con i comportamenti farci capire che sente dolore), allora passeremo alla preparazione fisica, atletica e biomeccanica del cavallo. Potremo riabilitare un cavallo manomesso da una cattiva gestione o cattiva equitazione e recuperare un corpo ormai impossibilitato a lavorare e portare un cavaliere.
Un’ultima importantissima fase sarà poi la valutazione equestre del cavaliere e la creazione di un nuovo e più equilibrato binomio, senza piu’ disagi ne incomprensioni.

Possiamo affermare che dietro ad un problema comportamentale e ad un cavallo da recuperare c’è sempre un intero e complesso equilibrio da ristabilire.

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